Il seme dell'ignoranza

Skyrim fanfiction

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  1. OutofCharacter™
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    Il seme dell'ignoranza


    L'ignoranza è come un seme, s'infila insidioso nelle nostre menti, offuscando la nostra percezione, rendendo ciechi anche gli animi più puri. Io mi chiedo, c'è peggior veleno della mente che ha voglia di non comprendere?



    Genere: Azione, Avventura, Fantasy, Sentimentale (con un capitolo erotico).
    Rating: Arancione
    Avvertimenti: Lemon, Missing Moments, Spoiler!, OOC, What if?

    Leggete: Ho messo della canzoni ad alcuni capitoli in modo che se volete ascoltare il tema di quella situazione, ce l'avete sopra xD; è facoltativo, c'è anche chi ama leggere senza musica u.u. Se non avete mai giocato a Skyrim e volete dei chiarimenti sarò felice di darveli xD basta scriverlo nel commento che farete ;3, spero in tanti commenti ^^ l'aggiornerò poco alla volta. Buona lettura <3

    Prologo


    Skyrim theme song - Dovahkiin FULL Song


    Gli eventi erano trascorsi così in fretta che non riuscivo a sentire nemmeno il suono della mia voce. Mi trovai quell'imponente drago guardarmi, dritta negli occhi. Era quasi una sfida che mi lanciava, una voce antica fuoriusciva da quelle fauci che spalancò davanti a me.
    In un momento potei sentire il peso della mia armatura e la spada, che impugnavo, diventare sempre più pesante, come avrei potuto uccidere un drago?
    Subito mi scostai sentendo il possente urlo della creatura, che fece rimbombare il terreno scuotendolo dalle fondamenta; quanta potenza e quanto orgoglio poteva mostrare tale mostruosità?
    Le orecchie mi fischiavano e il battito delle ali della bestia si sentiva a malapena. Sentivo Ireleth gridare poco più in là mentre scoccava l'ennesima freccia.
    "Non esitate! Dategli addosso!"
    Le altre guardie continuavano a colpirlo mentre uno dei più coraggiosi sguainò la spada che riflettè un bagliore di speranza:
    "Per Skyrim!!"
    Subito si lanciò buttandosi dritto al collo del drago che intanto riatterrò guardardomi con famelica vendetta. Nel suo attimo di disattenzione la guardia lo riusci a colpire dritto al collo.
    La creatura gridò pronunciando delle parole incomprensibili e si girò dalla parte dell'uomo guardandolo con ferocia. Lui continuava con i fendenti che, questa volta, andarono a vuoto.
    "Ybany, no!!" uno degli arcieri urlò all'uomo mentre il drago prese la carica per addentare l'uomo e dilaniarne le carni con i denti. Lo buttò poco più in là, lo spettacolo del suo cadavere era rivoltante. Il drago continuò a fissarmi come se fossi il suo giocattolo preferito.
    "Dovahkiin!!! Saggerò il tuo sangue!! Faas Ru Maar!"
    Subito dopo quelle parole una tremenda paura mi scosse nel più profondo dell'animo, come anche alcuni degli arcieri poco più in là che l'avevano sentita che iniziarono a scappare disperati mentre il drago li inseguiva come in una caccia al topo.
    Io fui gettata poco più in là da quella possente voce, ma combattei la paura portando in mano la mia arma mentre scostavo i capelli con un colpo di testa. Una frase nella mia mente fece sparire tutto il resto, in quel momento c'ero io e il drago. No, sarò io a saggiare il tuo sangue!
    Subito mi lanciai sulla sua coda mentre inseguiva altri poveri soldati, la sua testa si girò a guardarmi, stridendo per la rabbia iniziando ad agitare la coda. Gridai con quanta voce avevo in corpo portandomi all'altezza delle sue ali piantandogli entrambe le spade sulle squamose spalle. L'abominio squarciò i cieli, gridando di dolore. Si alzò in volo:
    "Vuoi sfidare un Dovah?!"
    Iniziò a girare in volo mentre potevo notare le frecce di Ireleth e degli altri sfiorarmi, una mi colpì a una spalla, ferendomi di striscio. Io gemetti ma le mie mani stringevano le spade conficcate nella pelle squamosa del drago. Iniziai ad arrampicarmi con le spade, a volte perdendo l'equilibrio ma reggendomi subito dopo. Ero arrivata al capo della bestia, essa si fermò cercando di buttarmi giù scuotendomi da una parte e l'altra. Ma non mi arresi.
    In un momento dove la bestia si girò per spalancare le fauci verso Ireleth caricai un colpo alla testa, con entrambe le armi, bucandola letteralmente. Come un fazzoletto cadde giù delicatamente, la bestia iniziò a scendere volteggiando e cercando di riprendere quota, mentre la ferita sul capo sanguinava a fiotti. Io mi tenni alle sue corna, mentre tutti i pensieri di paura e di sconforto ritornarono a confondermi e impaurirmi, ma sapevo accettarli. Dopo un sordo tonfo mi sentii sbattere letteralmente contro il drago, mentre con le braccia continuavo ad essere attaccata alle corna. Subito dopo il brusco atterraggio che aveva portato via parte del terrendo dietro la grande massa del drago, scesi unta di sangue e graffi, con la ferita sulla spalla in bella vista. Respirai l'aria cercando di ricapitolare mentre il drago andava letteralmente in fiamme. Ireleth e gli altri scesero dalla torre soccorrendomi, ero abbastanza scossa ma stavo bene.
    "Ma cosa sta succedendo?"
    Subito una delle guardie vide la grande carcassa bruciare, mentre si rivelavano solo le ossa di quella enorme bestia. Guardai verso il cadavere finchè, d'un tratto, un vento carico di essenza soffio nel mio esatto punto, un vento che proveniva dal drago.
    Tutti mi fissavano sconvolti mentre io chiusi gli occhi assaporando quell'aria, ricca di conoscenza. Di colpo tutto quel sapere in cui era immersa la mia mente svanì. Ireleth mi guardò silenziosa, mentre gli uomini mi guardavano con aria stupita.
    "Tu sei... il Sangue di Drago!"
    Subito scoppiò il chiacchiericcio generale mentre l'elfa oscura imparti l'ordine:
    "Silenzio voi tutti!"
    Tutti si zittirono guardandola, mentre uno continuò dicendo:
    "Ireleth, tu sei un elfo, non puoi comprendere le nostre antiche leggende!"
    Lei subito mi guardò, io ero silenziosa per il trauma e per la fatica di rimanere appesa lì, al dorso di quella bestia.
    Osservai tutti.
    "Lancia un urlo!" disse uno di loro.
    Mi concentrai voltandomi verso le ossa del cadavere. Sentivo di sapere ciò che dovevo fare e anche come doverlo fare.
    "Fus Ro Dah!"
    Scagliai le ossa lontane per almeno quindici metri, sparpagliandole al suolo. I soldati ancora più sbigottiti continuavano a fissarmi senza comprendere veramente cosa significasse.
    Avevo sentito del Sangue di Drago, da bambina, quando mio padre me ne parlò in una delle nostre leggende Nord. Io non avevo mai creduto a tali leggende, almeno fino ad ora.



    Capitolo 1
    L'inizio del viaggio



    Presi le briglie iniziandole a legare al tronco, sapevo che Shadowmere non era un cavallo come gli altri, infatti si senti nitrire, sbottato dalla situazione. Gli carezzai il muso facendogli segno di fare silenzio.
    "Non posso lasciarti libero di gironzolare qui, capiscimi, è pieno di guardie imperiali che aspettano solo di catturarmi."
    Sembrò capire, rimanendo zitto e buono. Sorrisi lasciandolo alle stalle mentre mi avvicinavo al grange cancello in metallo dwemer. Non avevo mai visitato Markath prima d'ora, non c'era stata... necessità. Iniziai a salire la lunga gradinata contemplando le alte mura di cui era circondata. Di certo qui non attaccherebbe mai un drago.
    Il paesaggio era troppo rude e pieno di rocce, per non parlare che l'intera città è scavata nel pendio di una montagna. Un drago sarebbe stato proprio stolto ad attaccare una città tanto grande e fortificata. Arrivai in cima alla scalinata sorridendo ad una delle guardie. Loro mi squadravano, come in ogni città per poi dare cenno di saluto.
    Ovviamente mi fermarono perquisendomi, portavo dietro sempre poco o niente, solo qualche veleno e le mia fedele Lama d'ebano, che ovviamente non sarebbero riusciti a riconoscere.
    Furono contrariati dai veleni, prendendoli e guardandomi severi.
    "Questi non possono entrare"
    Sospirai avvicinando una mano a uno dei sacchetti sulla cinta che già avevo preparato per l'evenienza. Sorrisi scuotendolo leggermente.
    "Facciamo così, voi me li date indietro e io vi dò questi, che ne dite?"
    Il mio sorrisetto diventava sempre più intrigante per entrambe le guardie che vedevano sventolare una cospicua quantità di septim sotto il loro naso.
    Una delle due mi riconsegnò i veleni prendendo la piccola sacca di denari con mano vorace.
    "Non abbiamo visto nulla.. puoi entrare"
    L'arte della corruzione era facile se si riusciva a leggere nell'animo di qualcuno, soprattutto se la mano di Sithis era lì a proteggere il tuo cammino. Entrai nelle vaste porte dorate osservando la vecchia città di pietra, la Madre Notte mi aveva avvisato che qualcosa sarebbe cambiato, e avrei dovuto scegliere, mi aveva anche intimato di non abbandonare la via del Vuoto... che in questa città sarebbe stata messa alla prova la mia fede per il Signore del Vuoto? L'avrei scoperto dopo aver solcato quelle porte.

    "Così non va bene, non va bene per niente!"
    Lo jarl sbottò battendo il pugno sul tavolo facendo cadere alcune bandierine rosse e blu, mentre la cartina si stropicciò leggermente. Ero in ascolto, con le mani dietro la schiena, come in aspettativa, lo sguardo era rivolto a quel patetico jarl, Igmund, che intanto si stava riprendendo dallo scatto d'ira.
    "Dannati Manto della Tempesta!" un ultimo sprazzo di rabbia fuoriuscì dalle sue labbra. Chiusi gli occhi, gli esseri umani erano tutti così sciocchi... ma i Nord erano i peggiori, con il loro stupido orgoglio e la loro rabbia, semplicemente non erano alla loro altezza.
    Mi avvicinai alla mappa, scrutandone la linea blu tratteggiata, poggiai una mano sul mento mentre mi massaggiavo la poca barba che facevo crescere uniformemente.
    "In base ai luoghi dove hanno attaccato le varie pattuglie, potrei definire che siano a nord-est di Rorikstead ma..." puntai il dito sulla mappa, poco oltre Dragon Bridge "gli attacchi che sporadicamente avvengono, scambiati sempre per saccheggi... non mi convincono" guardai lo jarl da sotto il cappuccio, vedevo che stava per darmi del pazzo, ma per la sua incolumità non lo avrebbe fatto. Posai le mani sul tavolo continuando a fissare Igmund.
    "Io direi di mandare delle pattuglie a Dragon Bridge, e aspettare un nuovo attacco di questi "banditi"."
    Mi congedai sollevando le mani e uscendo dalla porta, senza mezzi termini, potevo sentire il pesante sguardo dell'uomo seguirmi nel mio cammino, sentii anche qualche commento fatto a bassa voce, la mia autorità incuteva troppo timore per dei commenti dispregiativi. Sorrisi leggermente, amavo essere temuto da classi tanto inferiori, la cosa che mi mandava su tutte le furie però era il fatto non essere riconosciuto come spettavo in quella città, ogni tanto potevo scorgere alcuni avventurieri, non originari di Markath ovviamente, borbottare su di me.. di certo li mettevo a tacere quasi subito.
    Fui seguito dalle mie fedeli guardie, scesi le scale come di consuetudine, mi adirava di dover pensare anche a come proteggere questo bugigattolo chiamato città! Questi jarl sono tremendamente incompetenti.
    Uscii dalla fortezza, guardando le lune splendere, a volte mi mancava la mia terra, l'isola di Summerset. Dove il verde non era spento come a Skyrim. Sospirai, avevo altre cose di cui occuparmi. Una delle guardie si appellò a me:
    "Signore, dove la dovremo accompagnare?"
    "Dovremo andare a parlare con il signor Ogmund per questioni.. personali"
    Non chiesero altro si limitarono a seguirmi, sarebbe stata una notte diversa oggi. Qualcosa nell'aria me lo diceva.


    Capitolo 2
    Primo impatto



    Labirinto del fauno theme song



    Appena entrata, assistetti ad un omicidio. Avevamo fatto in fretta! Alzai un sopracciglio per poi vedere come venne massacrato l'assassino, tutto fu molto veloce. Tutti si accerchiarono sulla povera vittima e anche sul cadavere dell'assassino poco dopo. Io guardai da lontano mentre un uomo mi sbattè contro.
    "Tsk" non volevo attaccare briga con quelli del posto, avevo bisogno di rimanere concentrata sul bersaglio.
    "Scusami" mi chiamò sventolando un fogliettino verso di me "credo ti sia caduto questo!"
    Mi girai e guardai sistematicamente il foglietto prendendolo e guardandolo male, non era mio questo è certo "Non è mio" dissi, semplice.
    Lui mi fece una faccia facendomi capire di stare al gioco:
    "Che dici, è tuo e sarà qualcosa di importante di sicuro!" se ne andò lasciandomi con un pugno di mosche, io feci spallucce per poi leggerne il contenuto.

    Incontriamoci al santuario di Talos
    - Eltrys



    Un santuario di Talos? Qui? Non ci sarei andata comunque... ma la tentazione di vedere un santuario del genere in una città imperiale mi tentava troppo. Andai avanti salendo le scale cercando l'abitazione che doveva corrispondere alla descrizione della Madre Notte. Mi guardai intorno per poi notare degli elfi più avanti, sicuramente erano dei Thalmor, me ne accorsi dalla divisa di quello al centro, la tipica divisa di uno degli ufficiali. Non mi impressionò più di tanto, ero abituata a vederli gironzolare nelle città dell'impero. Gli sorrisi passandogli vicino, adoravo farli infuriare e bastava dare un po' di confidenza per spiazzarli del tutto. Continuai a camminare per la mia meta non curandomi più dei tre elfi che incrociarono il mio passo. Non dovevo chiedere a nessuno chi o cosa cercassi, ormai era rinomato che chi effettuava il sacramento nero era abbastanza parlato in giro. Come ogni volta, dovevo cavarmela con le mie forze.

    Mentre camminavo potevo ammirare il vuoto della città, il silenzio che veniva interrotto da pochi passi delle guardie imperiali che appena mi osservavano si fermavano sul posto dandomi il loro saluto militare. Quel saluto era accompagnato da uno dei miei ghigni.
    La notte poteva essere la parte preferita della giornata, se non fossi così attaccato alla luce solare e ai suoi raggi. Guardai più in là mentre scendevo l'ennesima scalinata di quella città nanica, un'altro forestiero, un'altra nord. Non el badai più di tanto, la guardai solo per avvisarla che se avrebbe creato problemi ai Thalmor, non avrei esitato a portarla al patibolo.
    Lei, invece di sottrarsi al mio sguardo, mi guardò con un sorrisetto beffardo chinando leggermente il capo in segno di saluto, come se mi conoscesse da tempo... Come osava?
    Mi fermai e meccanicamente mi girai verso di lei che intanto mi dava le spalle continuando a camminare. Quello straniero avrebbe trovato pane per i suoi denti.
    Continuai il mio cammino più nervosamente verso l'abitazione dell'uomo, mentre le guardie quasi facevano fatica a seguirmi. Ora non ci dovevo pensare, dovevo fare il mio lavoro e portare Ogmund allo scoperto, lui era un praticante del culto di Talos che si insediava in questa città, lo sapevo, dovevo solo premere un po' sulla sua vita e sarebbe uscito allo scoperto, prima o poi.



    TO BE CONTINUED

    Edited by OutofCharacter™ - 30/3/2012, 15:48
     
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    Cazzo... Mi ha sparato in testa. La cosa mi mette a disagio

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    Bellissimo, anche io sto scrivendo un romanzo fantasy, comunque il tuo è fantastico
     
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  3. OutofCharacter™
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    Grazie mille riku ^^ quando aggiorno lo avviso in tag
     
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    Cazzo... Mi ha sparato in testa. La cosa mi mette a disagio

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    Ok, non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo, ora io, invece, sto pensaodo se inerire il prologo o meno e cosa metterci, perchè mi hai dato un'idea, ma non ne sono sicuro.
     
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  5. OutofCharacter™
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    Uh sono felice di averti dato un idea xD lo leggerò volentieri se lo posterai ;3
     
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    Più in la, non adesso. Vorrei un consiglio, se posso e se vuoi, ti invio via mp quello che ho in mente.
     
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  7. OutofCharacter™
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    Va bene ^^
     
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    Ok, grazie mille
     
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    AGGIORNATA!
     
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  10. _Noah_
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    Ho letto il prologo per ora :) Bello! ^_^ M'è piaciuto molti ^_^
     
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  11. OutofCharacter™
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    grazie nouccia :3 <3
     
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  12. _Noah_
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    Appena leggo gli altri capitoli ti lascio un commento :D
     
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11 replies since 28/3/2012, 18:23   125 views
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